Le prospettive della robotica industriale in Cina

Quanto pubblicato su IFR ( International Federation of Robotics) e dichiarato da Juji Tsuda, Presidente della Federazione Internazionale di Robotica:

I 10 paesi più automatizzati al mondo sono: Corea del Sud, Singapore, Germania, Giappone, Svezia, Danimarca, Stati Uniti, Italia, Belgio e Taiwan. Questo è secondo il World Robot Statistics 2017, pubblicato dalla International Federation of Robotics (IFR).

“La densità dei robot è uno standard eccellente per il confronto al fine di tenere conto delle differenze nel grado di automazione dell’industria manifatturiera in vari paesi. Come conseguenza dell’elevato volume di installazioni di robot in Asia negli ultimi anni, la regione ha il più alto tasso di crescita. Tra il 2010 e il 2016, il tasso medio di crescita annuale della densità dei robot in Asia è stato del 9%, nel 7% delle Americhe e nel 5% dell’Europa. “

 La Cina è una nazione grande quasi quanto un Continente. Il suo mercato legato al processo d’industrializzazione robotica è il più importante al Mondo. Attualmente la crescita del business robotico è in perenne e costante aumento e si prevede un impiego robotico nel 2020 di 950,300 unità…un numero astronomico.

Seguendo gli studi statistici della IFR si nota che in Sud Corea c’è una grande presenza di robot: su 10 mila operatori sono impiegati 631 robot.

In Giappone il calcolo di mezzi robotizzati sempre sulla base di 10 mila operatori è di 300 robots.

La Cina nel 2013 aveva un impiego robotico di 25 unità su 10mila operatori, mentre nel 2016 è aumentato fino a 68 unità per 10mila operatori.

Il Governo Cinese ha posto l’obbiettivo di aiutare le imprese a crescere sotto il profilo di innovazione tecnologica con programmi ed incentivi statali, sgravi fiscali atti a promuovere queste scelte d’investimento. Ecco perché oggi la Cina è anche uno dei Paesi più industrializzati al mondo sia per l’industria elettrodomestica che logistica che elettronica.

Ogni anno nascono 5 produttori cinesi di robot. Questo è il vero sviluppo: la crescita d’investimento verso l’utilizzo dell’automazione e soprattutto il know how dei robot più conosciuti al mondo, sono le sfide del nuovo mercato. La Cina è insieme di molte realtà sociali e culturali. Il Governo Cinese ha approfittato della grande manovalanza a bassissimo costo degli anni passati per esportato tutto quello che era possibile per accumulare ricchezze e per avere il potenziale di acquisizione delle stesse case concorrenti europee ed americane.

La Cina diventerà nel 2020 uno dei 10 paesi più industrializzati al mondo, con 150 robots impiegati su 10 mila lavoratori, cioè il 40% del totale a livello mondiale. Nel 2016 era arrivata a 66 unità impiegate, sempre su stessa proporzione, pari alla quarta parte a livello mondiale.

La IFR, (federazione internazionale di robotica) ha pubblicato una diagramma dove si evidenzia che nel 2017 c’è stato un aumento del 29% rispetto all’anno precedente 2016, pari a 380.550 unità impiegate.

La Cina registrò la maggior crescita del 58% rispetto al 2016.

Nel calcolo strutturale delle Nazioni, nella realtà, non è specificato la proporzione tra l’impiego del robot Nuovo o Usato. Sicuramente l’usato è quello con maggior percentuale: è economico e fattibile , redistribuito a ventaglio per più acquirenti

La conclusione ragionevole al conteggio statistico matematico effettuato da IFR è la grande relazione tra la crescita di una Nazione ed il suo PIL con gli investimenti legati all’automazione appoggiata in modo reale e concreto dalla collaborazione governativa: i tre fattori sono direttamente proporzionali tra loro ed inscindibili. Con il potenziale economico di base riconosciuto dalle Amministrazioni governative le Aziende possono raggiungere veramente obbiettivi di crescita veloci ed importanti grazie all’automatizzazione , apportando immediatamente l’aumento del Pil di una Nazione.

Le prospettive della robotica industriale in Cina