La Pandemia Covid 19 accellererà l’automazione?

E’ evidente che sarà proprio così: il corona virus accelererà gli investimenti per l’automazione industriale e logistica.

In questo momento particolare esiste la necessità di trovare strumenti artificiali che possano sostituire l’uomo nel sopperire al fabbisogno giornaliero.

Milioni di persone hanno iniziato a lavorare da casa in smart working. I fornitori di beni di prima necessità stanno lottando con la richiesta, mentre l’utenza accumula con nevrosi tutto il necessario per la sopravvivenza a lungo termine.

Improvvisamente le macchine automatizzate devono dimostrare di essere migliori dei semplici studi e parametri di calcolo iniziali. In questo preciso momento storico infatti, ci si accorge che l’automazione potrebbe essere letteralmente il polmone esterno di un malato di covid, ma anche il polmone che salva l’azienda manifatturiera da una crisi insuperabile.

Dopo la pandemia ci saranno grandi cambiamenti sociali nel nostro secolo e lavorativamente parlando si apriranno nuove necessità per la sopravvivenza: robotizzare le linee chiave che reggono la realtà che ci circonda.

Ora si stanno valutando e studiando quanto le macchine possono essere affidabili senza l’intervento umano: quanto durino, quale possa essere il modo di intervenire in remoto e quali possano essere gli errori per i fermi.

In una realtà come la nostra, dove l’evoluzione industriale ci ha portati a connetterci a reti internet a 5G, per la scuola, il lavoro, l’hoppy e soprattutto per la socializzazione, ora più che mai fondamentale, non ci si può fermare per tornare indietro: sarebbe un disastro emotivo ed innaturale per l’essere umano.

Bisogna studiare metodi e modi per sviluppare l’automatizzazione nei punti chiave: deve essere affidabile, sicura e gestibile in remoto. Deve garantire il servizio all’utenza e mantenere gli standard qualitativi di servizio.

Per la sicurezza ed affidabilità del sistema, bisogna pianificare tutti i potenziali errori che potranno verificarsi e che dovranno essere trasmessi ad un corpo centrale per l’immediato intervento e riparazione.

Con i parametri di funzionalità (la velocità, tempo di ciclo o percentuale di successo) e con la riprogettazione e comunicazione degli errori, mancherebbe ancora un ultimo punto non meno importante da affrontare: ridefinire l’interazione dell’uomo con la macchina.

Quest’ultimo punto è da rivalutare molto attentamente quando i precedenti saranno attuati e verosimilmente stabiliti.

Ora più che mai, la robotica è la soluzione che ci permette di sconfiggere questa pandemia.

Oggi i robot disinfettano le camere ospedaliere, svolgono azioni di pneumatologia e interventi in sala operatoria, e di fabbricazione nella realizzazione dei famosi tamponi di laboratorio.

Dal buio della notte in cui ci troviamo, per forza di cose, si dovrà iniziare ad intravedere la luce: con i robot sarà ovviamente tutto più facile e veloce.

Il rapporto tra uomo/macchina quindi sarà poi un tema che dovrà essere affrontato con maturità, responsabilità e limiti.

UNA NUOVA VERSIONE DI KUKA KR QUANTEC PER AMBIENTI ALTAMENTE OSTILI

Sappiamo che la tecnologia sta avanzando rapidamente e la robotica industriale, oltre ad essere più conveniente rispetto al passato, è diventata più facile da integrare e configurare in qualsiasi linea produttiva.  Le case robotiche studiano quotidianamente soluzioni vantaggiose e all’avanguardia affinché il proprio marchio possa essere scelto dagli utilizzatori.

Uno dei grandi leader nel mercato dell’automazione, Kuka robots, ha progettato una nuova versione del robot KR QUANTEC con un’ottimizzazione nel suo stile di movimento digitale per fornire alta qualità ed efficienza nella sua applicazione.

Questa nuova versione è ideale per l’industria della fonderia di forgiatura e lavorazione; è una serie completa corrispondente alla serie KR Quantec Foundry e può essere utilizzata in ambienti umidi ad alta contaminazione e ad alta temperatura. Questa è dotata di protezione IP67, più flessibile, resistente, digitalizzata e conveniente, con la possibilità di aggiornamenti del payload nell’area di lavoro.

Wolfgang Bildl commenta: “Questo rende KR Quantec Foundry un investimento sostenibile nel futuro della produzione, specialmente per ambienti difficili come quelli che si trovano nelle fonderie, nella forgiatura e nelle industrie di lavorazione meccaniche”.

Quando si acquista un robot industriale si cerca sempre di considerare la sua versatilità in più ambienti produttivi, per ottimizzare le sue funzioni ed abbattere la spesa d’investimento. Il robot deve essere in grado di eseguire varie attività in diverse applicazioni come la manipolazione, la saldatura a punti e i processi del percorso ad alta precisione come taglio laser e fresatura.

La nuova versione KUKA KR QUANTEC ha una capacità di carico che varia da 120 a 300 kg per un’estensione di 2.700 a 3.900 mm. La sua vita è statisticamente più lunga rispetto alle precedenti serie poichè è stato utilizzato un olio per ingranaggi innovativo. Questo riduce gli interventi di manutenzione e fermo della macchina.

Il robot KR Quantec è progettato per essere efficiente; consuma il 10% in meno di energia rispetto ad altre apparecchiature che svolgono lo stesso compito e necessita di molti meno pezzi di ricambio nella sua vita. In oltre per la nuova generazione KR QUANTEC è stato fornito di modalità di movimento digitale, rese disponibili come plug-in software. E’ presente anche la “modalità dinamica”: aumenta la velocità, riducendo sensibilmente i tempi ciclo ed ottimizzare le prestazioni senza stressare la macchina.

Yarek Niedbala, Vice Presidente Vendite di KUKA Robotics Canada, ha dichiarato: “La nuova generazione del nostro robot KR QUANTEC è la migliore finora – costruita per offrire la massima flessibilità al  più basso costo possibile, stabilendo un nuovo standard per la produzione tradizionale e Industria 4.0″.

LA SCULTURA CONTEMPORANEA CHE UTILIZZA I ROBOT PER LAVORARE IL MARMO

In una delle organizzazioni senza scopo di lucro situate in Toscana, nominata progetto Digital Stone, in collaborazione con Garfagnana Innovazione, ha promosso la formazione robotica e tecniche di fabbricazione avanzate per la scultura del marmo. In realtà, il progetto si basa sulla fresatura con robot antropomorfi di pezzi di marmo e pietra in generale.

Garfagnana ha fornito al Digital Stone Project servizi di ingegneria, materiali e macchinari, inclusi robots e dispositivi di scansione. Tutto questo è iniziato nel 2013.

Uno dei fondatori di Digital Stone Project, Jon Isherwood scultore, dice: “Il robot fa solo ciò che gli ordina il documento di progettazione 3D. È come essere l’insegnante di un laboratorio tradizionale, dove i collaboratori svolgono il duro lavoro. Questo è ancora meglio, perché il robot fa tutto ciò che progetti senza riposarsi o farsi male. È un aiutante fantastico! ”

Questi robots lavorano blocchi di marmo di un metro quadrato per 2 m di altezza di diverse tonnellate. Questi blocchi sono posizionati su tavole rotanti, nominate 7°assi, e si muovono in collaborazione con l’elettromandrino fresante ed i robot KUKA. La figura che ne viene fuori è quella di una statua umana. Il protocollo di sviluppo della matematica del programma si chiama CAD CAM.

La collaborazione di scultori, artisti e specialisti per la realizzazione di questi progetti è essenziale per il lavoro. Anche la stampa 3D ha fornito strumenti per superare la produzione digitale attraverso lo sviluppo di nuove tecniche di movimento del braccio robotico; grazie al sw CADCAM e la stampa 3D la realizzazione dei progetti artistici prende vita con facilità e precisione.

L’integrazione dell’automazione ha permesso di valutare la collaborazione uomo-robot con maggiore precisione: dal tempo impiegato, dal processo di fabbricazione e dai costi di lavorazione. Le innovazioni tecnologiche digitali e robotiche hanno favorito gli artisti a ispirare le loro opere in forme geometriche complesse e ripetitive.

La grande sfida degli scultori è trovare la sfida di Michelangelo: “svelare la statua che è già nella pietra e che attende il suo tempo per emergere”.

Tra le sue opere figurano: Seth Bechtold, artista di belle arti della William Paterson University, che scolpì “Haute Beauté” una scultura di marmo di Carrara con un robot a 7 assi, per poi passare 27 giorni a rifinire il pezzo a mano.

L’impatto causato dall’inclusione di nuove tecnologie e di programmi di progettazione digitali con robot antropomorfi industriali per la lavorazione del marmo con scopo artistico apre nuove possibilità di creatività, offrendo maggiore precisione e qualità nella scultura con risultati praticamente immediati rispetto ad un tempo.

ARRIVA UN NUOVO MEMBRO NELLA FAMIGLIA KUKA: KR IONTEC

Kuka robotics è il marchio rinomatissimo nel mondo della robotica e della automazione, un fornitore leader nel mercato globale sia per l’industriale manifatturiera che per il cibo, bevande, beni di consumo, logistica, farmaceutica, medica e plastica, ecc. le soluzioni kuka sono plasmabili a 360 gradi.

Attualmente i robot industriali sono diventati uno strumento fondamentale per le grandi, medie e piccole aziende; questa soluzione non solo fornisce ossigeno alla produzione, abbattendo i costi produttivi e gli scarti, ma si propone come collaboratore interattivo con l’essere umano e l’intelligenza artificiale, pressoché legata alla tecnologia digitale, sensoristica, e capacità di modifica dei dati in corso.

Kuka infatti è riuscita a presentare un sistema di automazione per modificare le capacità di carico

KR IONTEC è costituito da un robot aerodinamico che consente un design più compatto con un carico medio di elevata flessibilità. Si distingue per offrire una vasta area di lavoro con una estensione massima di 3100 mm e con un ingombro ridotto del 30%, un layout dirompente aerodinamico del 10% in più. Questo è il successore di KR 60-3.

Si prevede che questa innovazione opererà nel settore della produzione, dei servizi e delle nuove tecnologie.

Secondo Kuka, KR Iontec ha i requisiti di manutenzione più bassi della sua categoria. Con il  minimo consumo energetico nella sua serie ed il suo ridotto peso, si calcola una media di intervento per manutenzione pari a circa 400.000 ore di funzionamento.

La nuova soluzione presentata da Kuka Robotics in combinazione con il software offre flessibilità di movimento ideale per qualsiasi processo di produzione e installazione in qualsiasi locazione: angolo, soffitto, pavimento inclinato. Questo robot garantisce alte prestazioni ed efficienza operativa; migliora i tempi di ciclo e la precisione di movimento.

L’aspetto più particolare è la potenzialità di variare il payload da 30kg fino a 70kg. I cambi olio sono consigliati gli 20ml ore.

Questa nuova linea è la dimostrazione dell’adattabilità di kuka in qualsiasi ambiente e soprattutto la grande volontà di rispondere alle più svariate esigenze dei propri Clienti.

KUKA: UN PESANTE ATTORE TEATRALE

La robotica industriale nella sua evoluzione ha liberato i processi sia industriali che creativi. Qualche anno fa un regista teatrale ha proposto l’interazione tra una macchina e un essere umano. È stata una delle esibizioni più incredibili viste sul palco.

Aurélien Bory, artista, regista e scenografo, ha testato l’interazione tra uomo e macchina nell’opera “La società 111”, in cui due uomini (gli artisti Olivier Alenda e Olivier Boyer) e un braccio robotico industriale di alta precisione KUKA hanno sfidato la gravità con un tocco di commedia.

Lo spettacolo, chiamato Sans Objet del circo francese, in cui un robot Kuka a 6 assi, ha dimostrato le sue abilità in un processo industriale di movimentazione di pezzi pesanti nell’industria automobilistica dell’anno 1970, è stato uno dei protagonisti di questo lavoro sviluppato, con incredibili movimenti acrobatici che ha imitato dai personaggi umani, espressivi e di gioco in cui ha mostrato una sorta di danza, abbastanza abile ed abbastanza potente da sollevare le persone senza sforzo e toreare i loro corpi in aria.

Sans Objet confronta il corpo umano con la tecnologia sotto forma di un braccio robotico che presente al centro del palco. Qui l’uomo e il robot sono partner. Ciò che conta è l’ approccio: l’uomo e la macchina sono intrappolati in uno spazio artistico.

Tristan Baudoin, il tecnico del suono e della luce responsabile del funzionamento di KUKA e della programmazione del software Windows 95 che lo esegue, dice : “È un robot elaborato, abile, potente e veloce, che riesce ad attirare l’attenzione anche solo per il suo movimento fluido e pulito ”

Bory dice: “Con Sans objet volevo portare un robot industriale sul palco che avesse avuto la forza di spostare tutti gli elementi della decorazione, così come  con gli attori. In quanto tale, la macchina diventa la protagonista a sé stessa”.

Sans Objet, diretto da Aurélien Bory in una collaborazione artistica di Pierre Rigal, presenta il funzionamento e la programmazione del robot di Tristan Baudoin, composizione di Joan Cambon, progetto illuminotecnico di Arno Veyrat, progetto sonoro di Stéphane Ley e disegno costume di Sylvie Marcucci. Un’arte spettacolare che mescola circo, danza e teatro.

I robot sono per l’industria manifatturiera, ma l’eleganza di movimento e la singolare armonia delle linee, li permettono di essere anche impiegati nel ruolo di protagonisti indiscussi nell’intrattenimento e nella cultura.

PERCHE’ LA ROBOTICA NELLE SCUOLE?

Dal 2015, il PNSD, Piano Nazionale Scuola digitale, ha introdotto nelle scuole italiane nuove metodologie e proposte per l’insegnamento delle recenti tecnologie e dei nuovi approcci sul mondo del lavoro manifatturiero. Questo ha cambiato il reale significato di apprendimento, di studio ed insegnamento sia per gli studenti che per i docenti.

Molte scuole hanno introdotto la robotica come metodo educativo per i nuovi iscritti e futuri tecnici nelle fabbriche. Esistono molte case produttrici di robot che offrono i propri esemplari alle scuole affinché i futuri collaboratori sappiano adoprare le macchine su cui hanno fatto pratica: kuka e comau solo le case più presenti negli istituti tecnici specialistici.

La donazione alla didattica è un investimento a lungo termine che porta con certezza il ritorno del progetto.

Uno studente in grado di programmare un certo robot invoglia sul mercato la sua presenza: un tecnico che lavora con un brand, in particolare, diventa il primo commerciale dello stesso marchio.

I linguaggi di programmazione sono alla base dello sviluppo didattico, oltre che allo studio basilare della meccanica: gli studenti sono pilotati ad intendere la struttura meccanica, cinematica ed infine hardware del braccio robotico.

Lo sviluppo dei dati IoT porta ad una completezza statistica con la robotica.

Le università si proiettano ora al futuro, cercando di completare la formazione degli istituti tecnici.

Kuka presenta gestionali e software sempre più intuitivi e duttili per l’impiego; comau sviluppa direttamente con il politecnico di Torino nuove forme tecnologiche e d’investimento.

La scuola è il trampolino di lancio per il futuro dei ragazzi: una buona preparazione, capacità e soprattutto d’impegno sono le uniche condizioni che possono dare valore all’individuo di fronte la mondo del lavoro. Questo rende liberi difronte alle possibilità lavorative.

La robotica è essenziale nello sviluppo di una impresa manifatturiera: avere del collaboratori preparati è l’inevitabile consecutio.

LA PALLETTIZZAZIONE CON ROBOT KUKA

Tra la vasta gamma di robot di pallettizzazione di Kuka c’è la linea KR QUANTEC caratterizzata dalla sua velocità di movimentazione in spazi ristretti, senza ingombri strutturali come nella precedente serie. Questi pallettizzatori sono molto precisi e supportano carichi importanti anche con un apparente struttura leggera.

Un’azienda che ha puntato molto su questo brand e su questa serie QUANTEC è la società serba SUNOKO, nota per essere uno dei maggiori produttori ed esportatori di zucchero nel paese dei Balcani. Per garantire l’evoluzione aziendale, l’attività ha costantemente migliorato i suoi processi integrando l’automazione robotizzata. Ciò ha fornito un’evoluzione produttiva ottimale migliorando i tempi ciclo e l’affidabilità delle applicazioni di imballaggio e pallettizzazione.

Sunoko ha cercato di ottimizzare il trasporto di confezionamento di zucchero e di movimentazione dei pacchetti finali da 1kg fino a 1x10kg al fine di aumentare l’aspetto logistico e di evasione merce. Lo spazio reale in cui avviene questo lavoro è ristretto ed ha generato diverse sfide tecniche per gli ingegneri poiché i sistemi di riempimento per i pacchetti è vicino agli impianti di riempimento limitando quindi lo spazio di lavoro esistente.

Le unità di imballaggio contenenti dieci pacchi da 1 kg hanno fornito un sistema di trasporto a rulli, che sono stati raggruppati su Europallet e quindi coperti per il loro prossimo trasporto. Due nastri trasportatori trasportavano pacchi da 10/1 kg nell’area di lavoro del robot di pallettizzazione. Ogni pallet è stato caricato con 100 pacchi di zucchero da 10 kg ciascuno. Queste condizioni hanno portato alla selezione del modello robotico, KUKA KR 120 R3200PA, come opzione migliore.

Le prestazioni di lavoro del robot di pallettizzazione sono aumentate a 960 pacchi all’ora rispetto ai parametri precedenti. Con il KR 120 R3200 PA, l’incremento di smercio di zucchero è aumentato quasi di dieci tonnellate all’ora.

Il robot di pallettizzazione KUKA KR120 R3200 PA ha dimostrato un nuovo panorama: il processo di pallettizzazione aumenta l’efficienza, la produttività e soprattutto la velocità di evasione merce, poiché la qualità dei pacchetti è aumentata notevolmente con l’introduzione del kuka PA.

L’automazione in questa linea produttiva ha generato una maggiore crescita, un’elevata flessibilità con l’impiego di poco spazio, una maggiore capacità produttiva e soprattutto l’eliminazione della fatica umana.

PERCHE’ AUTOMATIZZARE UNA LINEA DI SALDATURA

Oggi i requisiti di qualità, velocità di produzione e costi sono fondamentali per una azienda  per rimanere attiva sul mercato; la keyword è il “progresso tecnologico”, fattore fondamentale che consente di soddisfare le richieste del mercato e di rimanere competitivi.

L’attuale sviluppo dell’intelligenza tecnologica, digitale e artificiale ha permesso che operazioni robotiche di saldatura possano offrire maggiori risultati qualitativi e meno dispendiosi rispetto al passato con velocità di prestazioni e precisione rispetto al lavoro manuale. 

L’ automazione della saldatura robotizzata è diventata un requisito fondamentali per le aziende strutturate in questo settore; il processo di automatizzazione però richiede una pianificazione precisa e completa per ottenere i risultati sperati.

Infatti possono presentarsi fattori che possono in parte ostacolare in un primo tempo la scelta evolutiva ed altri che invece possano massimizzare il ritorno sull’investimento (ROI) in brevissimo tempo.

La qualità della saldatura dipende da diversi fattori: la saldatrice, la precisione del braccio robotico e la seria esperienza dell’operatore che farà la prima programmazione.

L’isola saldante sarà vincente e proficua solo se c’è una grande collaborazione con i proprietari dell’azienda che ospitano l’impianto: solo l’esperienza dei propri manufatti può aiutare ed indirizzare la corretta programmazione da parte del System Integrator su tutti gli elementi dell’isola

E’ essenziale capire se sia necessario un posizionatore con carico e scarico, oppure un solo tornio oppure solo una maschera di ancoraggio dei particolari su un unico piano di lavoro.  I pezzi devono tassativamente essere fissati e bloccati sul negativo, o maschera, per essere certi che il braccio segua la rotta prefissata. 

posizionatore motoman a tornio

Avere uno schema CAD elettronico è uno strumento ideale per confermare la ripetibilità del lavoro.

La seria e corretta conoscenza dell’argomento relativa alla saldatura è essenziale per l’uso di sistemi welding robotizzati.

Un altro punto importante è la sicurezza : con le rigide norme OSHA, ed altri organismi di regolamentazione della sicurezza, è necessario avere sistemi di aspirazione congrue all’entità dell’isola di lavoro.

Poiché le isole di saldatura robotizzati generano una considerevole nebulizzazione di polvere e fumi nocivi si richiede adeguati sistemi di aspirazione e filtrazione dell’aria nell’ambiente; in oltre è fondamentale una corretta schermatura perimetrale della cella, con pannelli, che tuteli la vista degli operatori presenti nello stabilimento.

Un sistema di saldatura robotizzata può fornire i dati di produzione direttamente al gestionale amministrativo: interpolando le informazioni del robot con il gestionale interno, l’amministrazione può sapere quali siano in tempo reale i consumi, i manufatti realizzati e l’eventuali scarti di lavorazione. 

Le attività che saldano ripetutamente e ciclicamente dei prodotti devono automatizzare per poter continuare ad essere competitive e mantenere soprattutto la qualità finale. Questo è la sola condizione che può garantire stabilità economica ad una azienda. 

 

L’IMPORTANZA DELLA PRECISIONE E DELLA RIPETIBILITÀ NELL’AUTOMAZIONE INDUSTRIALE

Nell’automazione industriale una delle caratteristiche fondamentali, soprattutto per il progetto d’impiego di un robot, è la precisione e la ripetibilità. È molto importante che nel processo di produzione lo stesso compito possa essere svolto continuamente mantenendo la precisione e la costanza.

In pratica, la RIPETIBILITA’ è la facoltà di un braccio robotico di arrivare esattamente allo stesso punto d’inizio dopo vari movimenti degli assi con ripetizione.

Ogni volta che il robot ritorna al punto iniziale, la piccola variazione corrisponde all’errore di ripetibilità da cui si classifica la precisione del robot: più è grande la ripetibilità, meno precisa è la macchina.

La ripetibilità è inversamente proporzionale alla precisione.

La precisione è fondamentale per i lavori di minuteria e di fresatura. Il robot HA (high accuracy) deve essere quasi perfetto, considerando ovviamente che un robot è un braccio antropomorfo e la sua cinematica è ben diversa da un centro di lavoro: il robot avrà sempre un piccolissimo margine di errore infinitesimale, proprio per la cinematica della struttura.

Un altro fattore importante è la precisione che è la capacità del robot di spostare l’utensile finale raggiungendo una determinata posizione e configurato nel modo più accurato possibile. Dipende dalla tecnologia del robot e dalla precisione con cui è possibile definire l’avanzamento del controllo per ciascuno dei movimenti delle articolazioni.

Questi sono i parametri che valutano le prestazioni della traiettoria, posizione e procedure di direzione. Questo serve a garantire che il robot esegua correttamente i movimenti del braccio robotico e dell’utensile finale.

Un robot usato può avere comunque un’ottima ripetibilità : la revisione e i test ne danno le garanzie e le caratteristiche finali.

L’abbreviazione HA viene incisa sulla matricola della macchina nel momento in cui questa viene assemblata dalla fabbrica nel suo punto finale della linea produttiva e successivamente provata. In meccanica mai nulla è esattamente uguale al precedente: un robot può ricevere la caratteristica HA solo durante i test finali. Se la ripetibilità è bassissima allora sarà un HIGH ACCURACY.

CREA FORM FOR ROBOT RIPETIBILITY

CREA-FORM FOR HIGH ACCURACY ROBOTS

Il test esaustivo rivela che la meccanica del sistema, motori, ingranaggi e loro giunti tra gli assi, sono a posto per l’alta precisione. Solo con delle telecamere e dei sensori attaccati ad ogni asse abbinato al sistema Crea-Form si può trovare il piccolo errore di precisione e creare una matematica al negativo che lo vada a compensare.

La precisione è importante per tutti gli impieghi robotizzati, ma lo è ancora di più quando si tratta di investimenti di fresatura e scontornatura.

 

 

 

 

SOFTWARE ABB PICKMASTER TWIN

ABB Robotics ha lanciato la terza generazione di PickMaster, il suo software robotico per la selezione di flussi casuali guidati dalla visione e applicazioni di confezionamento per la fabbrica digitale del futuro. La presentazione è stata il 19 settembre 2019 alla fiera “China International Industry Fair (CIIF)” a Shanghai : in quei giorni sono state presentate diverse innovazioni tecnologiche di efficienza ingegneristica di ultima generazione e di rapido avvio del processo di confezionamento nelle linee, con tempi cicli minimi e con maggiore velocità di produzione

Il nuovo software PickMaster Twin è dotato per la prima volta della tecnologia “gemella digitale”, riducendo i tempi di avvio e di gestione. E’ adatto per picking e applicazioni di imballaggio robotizzate. La tecnologia digitale gemella consente ai Clienti di testare configurazioni robotizzate su linee di produzione virtuali prima di stabilire linee reali.

Abilitando la programmazione offline delle attività di prelievo e imballaggio, gli utenti possono creare, simulare e testare l’installazione completa del robot in un ambiente virtuale senza dover modificare la propria linea di produzione.

PickMaster Twin è conforme allo standard OMML PackML, e lo rende ideale per le moderne macchine per l’imballaggio. PickMaster Twin è disponibile in diverse configurazioni e può funzionare senza difficoltà con tutti i robot ABB offrendo una maggiore flessibilità e visualizzazione per tutti i tipi di manipolazione robotica difficile.

In oltre ABB ha presentato FlexPicker IRB 360 con tecnologia di tracciamento intelligente B&OP ACOPOStrak: questo sistema si adatta alle variabili del prodotto da imballare. Ciò consente modifiche “al volo” che rendono la personalizzazione dell’imballo conveniente fino alla dimensione del lotto in una realtà pratica.

Con ABB Ability Connected Services, ABB completa l’offerta digitale unificata e intersettoriale che fornisce revisioni periodiche e rapporti sullo stato del sistema utilizzando connessioni remote sicure.

L’obbiettivo? Aumentare i tempi di attività, l’efficienza e la qualità.

Tutti i robot ABB sono pronti per connettersi ai servizi ABB Ability Connected, in modalità wireless o cablata, generando un’infinità di soluzioni.