ROBOT INDUSTRIALI NEL MONDO DAL 2019 A OGGI

L’automazione industriale consente ai produttori di migliorare o mantenere la produzione in modo sicuro e costante. Questo principio è stato ampiamente sposato da tutte le iniziative fiscali ed economiche di ogni nazione industrializzata.

La gamma di robot industriali infatti continua a crescere ed a svilupparsi ogni giorno di più.  Si è passato in breve tempo da robot industriali in grado di gestire in modo rapido e accurato un’ampia varietà di processi ai nuovi robot collaborativi che possono lavorare in sicurezza con gli esseri umani a fianco integrati anch’essi nell’area di lavoro.

Nonostante gli effetti che il coronavirus ha provocato sull’economia, i fornitori di robot soddisfano le esigenze di nuove applicazioni e soluzioni in fase di sviluppo.

Pertanto, un nuovo rapporto della International Federation of Robotics “World Robotics 2020 Industrial Robots” ha rilevato che le fabbriche statunitensi avevano circa 293.000 robot operabili già nel 2019.

Questo dato mostra una crescita del 7% rispetto all’anno precedente e un nuovo record raggiunto che mostra 2,7 milioni di robot industriali che operano nelle fabbriche di tutto il mondo, con un aumento del 12%. Ciò dimostra che l’industria automobilistica statunitense è al secondo posto dopo la Cina per dimensioni e produzione del mercato.

Le vendite di nuovi robot rimangono a un livello elevato con 373.000 unità spedite a livello globale nel 2019, il terzo più alto volume di vendite mai registrato.

Milton Gurry, presidente della International Federation of Robotics, ha dichiarato: “Negli USA il grande mercato per i robot negli Stati Uniti è dominante”. “Il numero di robot venduti ogni anno è fortemente influenzato dall’industria automobilistica, che è il più grande utilizzatore.  Il Nord America è rappresentato da Stati Uniti, Canada e Messico come il secondo più grande stock operativo di robot industriali al mondo dopo la Cina. Lo stock operativo del Messico è il secondo con circa 40.000 veicoli, in vantaggio dell’11%, e il Canada è terzo con circa 29.000 veicoli. Due%. E gli Stati Uniti con 293.000 unità nel 2019.

La maggior parte dei robot statunitensi viene importata dal Giappone, dalla Corea del Sud e dall’Europa. Sebbene non ci siano molti produttori di robot in Nord America, esistono molti importanti integratori di sistemi robotici.

Sebbene la Federazione internazionale di robotica preveda la necessità di allontanamento sociale dovuta alla situazione pandemica del 2020,  la domanda di robot nell’industria manifatturiera aumenterà vertiginosamente. Prevede inoltre una forte domanda in nuove applicazioni, come per esempio la produzione di dispositivi di protezione individuale ed attrezzature mediche usa e getta. I robot sono i migliori alleati nel trovare soluzioni nei momenti di instabilità sociale ed economica.

Dall’automotive quindi, la robotica si è sviluppata verso il mondo sanitario e farmaceutico, diventando un alleato per la produzione di dispositivi sanitari e protettivi. Grazie ai robot abbiamo ricevuto il materiale usa e getta necessario per affrontare la pandemia 2020 per milioni di persone.

I robot ci stanno sollevando ed aiutando ancora una volta a superare tutti i problemi di produzione con tempistiche rapide e costanti, in risposta alla straordinaria richiesta.

VERNICIATURA PERSONALIZZATA PER AUTO CON PIXELPAINT DI ABB

L’applicazione robotizzata di verniciatura, in particolare nel settore automotive, è molto richiesta per i suoi grandi ed impeccabili risultati.  In passato questo processo veniva eseguito a mano con un grande rischio di intossicazioni e dispersione ambientale. Il tempo di realizzazione era molto lungo ed il risultato non sempre perfetto.  Lo spreco di colore era importante ed i costi erano impegnativi per qualsiasi casa produttrice di automobili.

Con le vernici a rapida essiccazione e bicomponenti  presenti sul mercato, oggi sarebbe impensabile riuscire ad utilizzarle senza l’ausilio di un braccio in grado di apportare solo una determinata quantità di prodotto sulla carrozzeria.

ABB ha approfondito questa necessità proponendo un’innovazione per l’applicazione della vernice automobilistica chiamata Pixelpaint: ci sono due robot ABB IRB 5500 che operano contemporaneamente con un ugello personalizzato che evita gli sprechi di prodotto e soprattutto il mascheraggio del’ auto, processo laborioso e costoso. Eliminando anche questo ultimo passaggio, la verniciatura si fa ancora di più ecosostenibile.

L’ugello è costituito da una testina a getto d’inchiostro DPI ad alta risoluzione per pollice, un kit di controllo dosatore e un software di programmazione RobotStudio di facile utilizzo.

Pixelpaint utilizza due robot ABB IRB 5500 per il suo funzionamento. Senza la tecnologia overspray, l’ugello può sostituire lo spruzzatore tradizionale e spruzzare la vernice direttamente sull’area target, evitando il fenomeno di spray fuori range e spruzzando colori più complessi in modo più efficiente. La tecnologia anti-overspray vernicia direttamente sulla superficie interessata sostituendo il tradizionale atomizzatore.

Come dichiara direttamente la casa madre ABB: “La tecnologia PixelPaint anti-overspray di ABB elimina la necessità di metodi di mascheratura e smascheramento dispendiosi in termini di tempo per la verniciatura bicolore nell’industria automobilistica, riducendo notevolmente tempi e costi, migliorando la produttività e ampliando le possibilità di schemi di verniciatura personalizzati per soddisfare la domanda dei clienti”.

Questo è un enorme passo avanti per l’industria di verniciatura e per tutto l’indotto.

La robotica aiuterà sempre l’industria a crescere e a migliorarsi, aumentando il livello qualitativo di vita degli operatori e dell’ambiente.

 

KUKA ROBOTICS PROPONE UNA NUOVA SOLUZIONE: KUKA KR C5.

Le ultime proposte con bandiera tedesca presenti sul mercato da pochi giorni si sono indirizzate a creare un controller potenziato, veloce e decisamente molto compatto.  Il nuovo controller di ultimissima generazione kuka è il KR C5.

La prima ed immediata caratteristica è sicuramente quelle estetica: gli sviluppatore kuka hanno creato un controller “mianiaturizzato”, cioè compatto, comodo da posizionare in qualsiasi ambiente. Per i robot di piccola taglia, il C5 si potrebbe paragonate ad un “modem telefonico” talmente è compatto, ma con una potenza unica nel suo genere. Per i robot di taglia media e grande, il controller è strutturato con dimensioni più similari alle attuali C4 ma nettamente più piccoli rispetto al questo. La prestanza è indiscutibile: il krc5 è il controller KUKA con DeviceConnector, atto ad accedere facilmente al cloud, interagendo così con i gestionali aziendali per lo scambio dei dati, anche senza hardware aggiuntivo.

Il KR C5 ha un sistema di armadio modulare caratterizzato dalla possibilità di integrare moduli aggiuntivi per assi esterni: l’alimentazione centrale ed i cavi plug-in sono indipendenti; il design piccolo aumenta l’efficienza energetica;  il controller viene fornito con teach pendadnt KUKA smartPAD e tutti i pacchetti connettori.

La caratteristica di connessione cloud conferma l’ambiente IT : questa è la caratteristica principale di questo nuovo sistema kuka.

Il KR C5 si propone magnificamente per i processi di manipolazione, di saldatura e di fresatura nell’industria moderna.

Questa innovazione del cabinet Kuka KR C5 viene fornita con il collaudato SystemSoftware (KSS 8.7).

Andreas Knöpfle, portfolio manager per la nuova generazione di controller, commenta: “Nei prossimi anni, il KR C5 sarà la nuova piattaforma nel nostro portfolio di automazione Kuka. Consente una distribuzione ancora più efficiente di robot industriali in un’ampia gamma di diversi campi di applicazione”.Dietmar Steidl, Product Manager KR C5 presso Kuka, commenta: “L’effetto positivo è dimostrato più chiaramente nella massiccia riduzione delle dimensioni dei controller, ma anche nel minor consumo energetico e nell’aumento della qualità”.

Questo nuovo sistema di controllo del robot riuscirà a mantenere la macchina stabile nel tempo apportando sicurezza nelle linee produttive, senza interruzioni e problemi, eliminando la necessità di interventi tecnici e d’assistenza. Il basso consumo energetico lo porta in classifica nella sua categoria come sistema a basso impatto ambientale.

ABB IRB460: UN VELOCISSIMO PALLETTIZZATORE

ABB Robotics ha progettato un pallettizzatore compatto per adattarsi a tutti i processi in essere e confezionamento.

Questo robot a 4 assi è il più veloce della sua categoria: garantisce quasi 2.190 cicli all’ora con una capacità di carico di 60 kg ed una estensione di 2,4m, più veloce del 15% nella sua categoria. Ha un cablaggio integrato che ottimizza il movimento e soprattutto prolunga la vita e riduce l’usura.
ABB IRB 460 ha già una sua configurazione “pre-ingegnerizzata”: PalletPack 460 di ABB infatti fornisce già voci su “articoli di pallettizzazione imballati” per il fine linea ad alta velocità.

Inoltre, ABB offre un hardware integrato con documentazione completa per ridurre significativamente i costi di integrazione e il tempo di configurazione. La configurazione quindi risulterà più facile ed intuitivo.

Questo sistema permette di programmare il robot per la pallettizazione di sacchi o scatole a fine linea. L’unione di tutti i componenti genera una precisione di traiettoria ottimale che fissa e manipola delicatamente i prodotti ad alta velocità. Include uno strumento “end-of-arm”, un PLC, un PLC di sicurezza, un software di supporto, una documentazione per l’utente e una console di controllo dell’interfaccia grafica di facile utilizzo.

Prodotto secondo gli standard dell’industria automobilistica, il design robusto e rigido garantisce tempi di attività elevati e bassi costi di manutenzione. Occupa meno spazio rispetto a molti altri robot di pallettizazzione della sua categoria, rendendolo uno strumento facile da individuare in diverse aree di produzione.

Questo ABB, sposato da molte aziende, è una soluzione vincente che garantisce continuità al lavoro di palletizzazione, quello più usurante per un operatore, e un abbassamento di costi aziendali; con l’applicazione di confezionamento e pallettizzazione ha portato ad un livello elevato la produttività e le prestazioni in layout veramente ridotti.

L’IMPATTO DEI ROBOT INDUSTRIALI SUL LAVORO

Come è noto, l’incursione di robot industriali nelle fabbriche ha fornito grandi vantaggi come la flessibilità di eseguire processi diversi, una redditività continua e la conseguenza di competitività nel mercato di oggi.

Insieme ad altre tecnologie di ultima generazione, i robot industriali sono riusciti a far parte della vita lavorativa di moltissime aziende portando garantiti e ottimi risultati, sia a livello economico che ambientale. I lavori usuranti vengono svolti dalle macchine e gli operatori si “limitano” a verificare che la linea non abbia problemi e che non ci siano intoppi. La registrazione di dati e la loro archiviazione e condivisione, l’abbreviazione IoT, è ora più che mai la conseguenza dell’innovazione robotica: si conoscono per certo tutti i dati produttivi, gli scarti e le commesse.

Questo è un mondo che apparentemente potrebbe portare ad una perdita di manovalanza e di impiego amministrativo: nella realtà questa grande presenza di robot nelle aziende garantisce al contrario una possibilità di superare ostacoli ed imprevisti che potrebbero ledere la stabilità economica dell’azienda stessa.

Se l’azienda riesce a superare i momenti di instabilità, è costretta ad assumere nei momenti di rinascita. Se non supera la crisi, l’azienda chiude definitivamente. La robotica è l’unica soluzione e “salvagente” per passare oltre, senza chiudere.

Cambia la necessità di operatori : devono essere più preparati ed avere più qualifiche. La scuola superiore sta già formando i nuovi operai. Avranno una qualifica di Tecnici delle linee e non manovali di una catena produttiva.

A livello sociale i cambiamento sono già evidenti: i robot hanno sostituito molte mansioni ma ne hanno create molte altre fino a poco tempo fa inesistenti.

Il positivismo è l’unica arma che permette di affrontare i problemi e di superarli: la robotica è l’unico modo che aiuta le aziende a rimanere operative e a crescere.

INNOVAZIONE SUI ROBOT PESANTI: TITAN KUKA KR 1000

Uno dei progetti altamente innovativi e dinamici della casa madre KUKA è stato quello di presentare sul mercato dei robot con applicazioni pesanti del settore industriale.

TITAN KUKA KR 1000 è uno dei robot industriali più sicuri e precisi per la movimentazione di carichi e parti pesanti con una capacità di carico utile di 1.000 kg, una portata orizzontale di 3.200 mm e una portata verticale di 5.000 mm che garantiscono tempi di ciclo. Carico utile e flessibilità minimi e massimi.

Questo modello di 6 assi e 9 motori di questa serie è progettato principalmente per la movimentazione precisa di oggetti di grandi dimensioni e ha una grande potenza e destrezza per garantire la corretta gestione di parti: pietra, vetro, marmo, acciaio, parti di navi e aerei, e tanti altri.

I robot industriali della serie TITAN sono ideali per ambienti in cui esistono condizioni estreme e sono necessarie maggiori competenze per gestire pezzi di grandi dimensioni di peso e volume elevati, ottenendo un risultato rapido e ad alte prestazioni.

Secondo Stuart Shepherd, presidente della KUKA Robotics Corporation.
“Questo nuovo robot può essere utilizzato in applicazioni che in precedenza richiedevano almeno 2 robot, stazioni di sollevamento o altre attrezzature di sollevamento, risparmiando così spazio prezioso sul pavimento e aumentando l’efficienza.”

Il design del TITAN 1000 propone una forma innovativa di attivazione altamente compatta negli assi 1 e 3, due motori sono alimentati da una singola marcia. L’Asse 2 funziona con due motori, ciascuno con il proprio riduttore. Può integrarsi in sistemi completi senza richiedere costose basi speciali, resistendo a carichi elevati, ha la capacità di localizzare carichi pesanti con grande precisione e fa un uso efficiente dello spazio di lavoro integrando il sistema in modo economico.

Questo robot è stato generalmente utilizzato nell’industria automobilistica; tuttavia ci sono un paio di casi in cui il TITAN KUKA KR 1000  è stato utilizzato con grande successo. Nell’industria della ghisa, la società Georg Fischer AG era alla ricerca di una soluzione tecnologica per versare la colata di ghisa fusa negli stampi. Con l’implementazione del titan KUKA, l’azienda ha raggiunto la flessibilità e la capacità di sfruttare l’area dello stampo e ottenere un risultato imbattibile. Oltre a ridurre al minimo i costi energetici e logistici, ha anche ridotto in modo sostenibile le sue emissioni di CO².
Il design per i processi ad alto carico della serie TITAN ha attributi che pochi team ottengono: l’alto livello di affidabilità e sicurezza degli investimenti. Questa linea KUKA è in grado di gestire con un lungo sbraccio dei carichi veramente pesanti ed ingombranti. Questa è la soluzione per automazione per eccellenza, dove vengono richiesti potenza, portata, precisione ed adattabilità.

FORNITORE DI ROBOT INDUSTRIALI

Il successo per superare momenti di stallo lavorativo e di ordinativi esigui è robotizzare i processi manifatturieri con sistemisti ed integratori di ottima qualifica e competenza. L’integrazione è la chiave per il successo dell’isola.

La richiesta sempre più forte di bracci robotizzati e di system integretor ha portato ad un’investimento delle case madri robot sui antropomorfi affinché questi diventino sempre più accessibili ed intuitivi per gli operatori e clienti finali. Le nuove tecnologie stanno fornendo infatti le risorse per rendere i nuovi robot industriali più facili ed avanzati: i software e gli hardware saranno sempre aggiornati con le ultime tecnologie per facilitare la portabilità e la facilità di programmazione.

Gli sviluppi per l’industria robotica hanno permesso di integrare l’apparecchiatura con attuatori e altri componenti che hanno aumentato le capacità del braccio robotico rendendolo più efficiente.

I componenti robotici sono costosi: richiedono componenti elettronici, motori, sensori ed attuatori (elementi che possono essere collegati al robot). Quindi c’è molto da considerare e valutare quando si cerca un fornitore qualificato di apparecchiature e componenti robotici.

• La capacità e l’esperienza del fornitore scelto
• Capacità e stock di parti e componenti robotici
• Flessibilità per fornire tutte le parti necessarie
• Disponibilità di aggiornamento software
• Portabilità dell’attrezzatura
• Capacità di adattamento ai processi e ai requisiti del cliente
• La commercializzazione delle attrezzature è essenziale per ridurre al minimo i tempi di consegna
• La generazione di un mezzo di comunicazione cliente-fornitore è uno dei fattori più importanti per creare affidabilità e un partner.

Il raggiungimento degli obiettivi dipende dall’esperienza e dalle strutture del fornitore, dall’inventario e dalla capacità logistica e dalla facilità di accesso.

È fondamentale che il robot che si va ad acquistare sia di una marca più conosciuta ed usata al mondo, poiché il vincolo su marche di secondo livello può causare dipendenza e obbligatorietà dell’acquirente verso la casa produttrice.  Il fornitore deve avere una grande copertura geografica e fornire diversi tipi di robot, sia per marca che per dimensione.  E’ importante che il fornitore abbia un’ottima collaborazione con gli Integratori robotici, poiché sono essi la rappresentanza degli stessi.

La qualità e la garanzia sono fondamentali per la continuità e l’esistenza del venditore di robot:  bisogna sempre stare attenti a quelle aziende nate da poco con poche referenze.

L’esperienza e il team di tecnici posso elevare l’azienda verso un futuro garantito e di successo. Ma solo con i tecnici specializzati si posso avere risultati perfetti e duraturi nel tempo.

NOLEGGIARE UN SISTEMA ROBOTICO TI PUO’ AIUTARE

Robotizzare è la chiave per superare i momenti di stallo economico di un’azienda.  Robotizzare però ha un costo iniziale di un certo peso: non è l’acquisto del robot che va ad incidere sull’investimento, quanto lo studio, l’installazione e la progettazione e la messa in opera dello stesso.

Considerando il periodo unico e storico che stiamo attraversando, ci sono molti System Integrators, cioè installatori e tecnici professionisti, che presentano un pacchetto al cliente “chiavi in mano” con un metodo di pagamento unico nel suo genere: il noleggio dell’impianto. Questo sistema è molto interessante, soprattutto nel momento in cui si ha la necessità di valutare tutte le soluzioni per superare periodi difficili con un aiuto pratico ed immediato.

Naturalmente queste forme di pagamento vengono offerte con sicurezza di adempimento del debito, poiché il progettista deve affrontare comunque delle spese per la realizzazione dell’isola: pinze di presa, robot, sicurezza, studio, programmazione ecc..

Il Noleggio dell’impianto è un metodo che aiuta sicuramente le attività “sane” nel trovare una soluzione al periodo poco produttivo. Il robot è infatti la chiave per poter produrre senza costi aggiuntivi. Molto spesso il valore del manufatto è molto molto basso, soprattutto nel mondo dello stampaggio plastico, indi per cui è fondamentale avere numeri molto alti di ordinativi per giustificare una linea attiva con dei dipendenti. Il robot permette comunque all’azienda di continuare ad avere il particolato, anche con una richiesta esigua, con un delta di incasso quasi a zero, senza costi fissi di produzione, escludendo la materia prima.

Il noleggio è un’alternativa flessibile di automatizzazione: è un requisito che aiuta l’attuale azienda a rimanere competitiva e soprattutto operativa.

Questa forma di investimento è per le grandi aziende un potenziale molto redditizio, poiché viene garantita un’ assidua collaborazione fra le parti, il Cliente ed il Tecnico; per le medie e piccole imprese, questa alternativa richiede una guida ed un accertamento sicuro da parte del System Integrator sul Cliente utilizzatore. Sicuramente il Cliente scoprirà che alla fine del noleggio non solo ha superato l’instabilità lavorativa, ma ha anche già pagato tutto l’investimento con leggerezza.

Attualmente, i grandi produttori e fornitori di robotica industriale praticano questo tipo di attività, comprese le star-up dedicate proprio al noleggio di robot.

I produttori come integratori forniscono questo servizio di noleggio, mentre le startup Hirebotics e Kindred sfruttano la robotica “cloud” per monitorare il tempo di attività dei robot, raccogliendo i dati e migliorando le prestazioni con l’IA. Il prezzo dell’investimento è dettato dalle ore di utilizzo e dal costo fisso di usura. Ogni modello di servizio ha i suoi vantaggi.

Kawasaki Heavy presenta il suo modello di business del noleggio con robot collaborativi in ​​collaborazione con Century Tokyo Leasing, affiliato con Mizuho Bank per costruire alcuni pezzi o confezionare i pasti in scatole. Li affitterà per circa 200.000 yen al mese con un contratto di sei mesi.

ABB lavorerà in collaborazione con Orix Rentec, una sussidiaria del gigante del leasing Orix, inizialmente iniziato con 10 robot collaborativi e poi con 30, offrendo contratti di noleggio di 6 mesi con l’opzione di un rinnovo di 24 o 36 mesi.

KUKA UK presenta un modello di business basato su un programma finanziario in cui è possibile noleggiare diversi robot della gamma kuka, consentendo loro di accedere all’automazione robotica, fornendo miglioramenti in termini di qualità e produttività. Noleggio di singoli robot a sistemi automatizzati specializzati.

In un articolo, kuka commenta che le aziende che sfruttano i vantaggi dell’accesso all’automazione vedranno immediatamente aumentare i livelli produttivi, adottando cambiamenti e tecnologie tipo Industry 4.0, e diminuire i costi stessi della produzione ed organizzazione lavorativa.

Le statistiche mostrano che il noleggio di attrezzature robotiche ha un maggiore movimento nel settore dell’aviazione e delle costruzioni nel 40% e nei processi delle aziende meccaniche del 10%.

Questa tendenza commerciale è un modo eccellente per le aziende di adattarsi alle nuove tecnologie e di godere dei suoi benefici.

AUTOMATIZZARE IL PROCESSO DI FABBRICAZIONE

Nel settore manifatturiero è ormai assodato che robotizzare è l’unico investimento necessario per la sopravvivenza difronte a una crisi economica o di stallo ordinativo. I robot lavorano e producono a fianco dell’operatore. I robot creano lavoro e sviluppano l’azienda verso il futuro.

I robot industriali hanno dimostrato di essere una soluzione altamente efficace e veloce soprattutto nei processi Pick and Place in cui è richiesta una velocità di produzione ottimale e continuativa.

Per questo tipo di processo esiste un’ampia varietà di robot antropomorfi, scara o spider: i primi hanno 4/5/6 assi, e sembrano braccia umane che partono dall’omero ed arrivano al polso, questi servono per la movimentazione di particolari sia piccoli che di grande volume e peso; i secondi, gli scara, sono simili a dei cartesiani ma hanno una cinematica più evoluta; gli ultimi, gli spider, sono strutturalmente dei robot-ragni: le barre di movimentazione hanno un fulcro al centro dove si monta la mano di presa. Questi ultimi due tipi di robot, cioè gli scara e gli spider, sono veramente molto nervosi e veloci. Vengono utilizzati per il pickandplace di piccoli particolari che arrivano da un nastro trasportatore per poi essere posizionati su pallet e plateau.

Per sviluppare a pieno la movimentazione dei bracci robotici si può installare un sistema di visione con telecamere a ricerca con sensori di presenza.

I robot progettati per la selezione e il posizionamento funzionano generalmente con grande flessibilità in diverse linee di produzione. Sono vincenti nell’ assemblaggio, imballaggio, ispezione , raccolta, ecc.

I robot Cartesiani gli escluderei dalla lista dei bracci robotizzati, poichè sono le uniche forme automatiche attaccate alle macchine in cella: i robot cartesiani sono molto comuni per il lavoro pick and place, soprattutto nello stampaggio ad iniezione plastica, ma sono vincolati esclusivamente alla pressa stessa perchè costruiti ad hoc.

I robot Collaborativi sono bracci robotici a 6 assi che possono lavorare in sicurezza a fianco della postazione dell’operatore ma non hanno il carico necessario per la movimentazioni di parti ingombranti e pesanti.

Ecco quindi i vantaggi della tecnologia robotica: velocità e costanza, facile programmazione; adattabilità al lavoro; poco ingombro, eliminazione del lavoro pesante e ripetitivo per un operatore, sicurezza dell’ambiente di lavoro, maggiore precisione, diminuzione dello scarto, diminuzione inquinamento ambientale e produttivo.

Questo è il futuro per l’imprenditoria manifatturiera. Per superare gli ostacoli bisogna studiare ed escogitare le soluzioni: questa è una di quelle.

LA ROBOTICA ED IL COVID-19

Con la pandemia si è rivoluzionato completamente in nostro modo di vivere e le nostre priorità. Si spende di meno, non si esce di casa, se non il minimo indispensabile, e si rivalutano tutte le personali potenzialità per superare nel modo migliore possibile quanto sta accadendo. I giovani stanno lavorando su piattaforme informatiche che permettono la partecipazione attiva alle lezioni scolastiche; i genitori lavorano in smart working e cercano di non perdere tempo, attenzione e competenza nel proprio ruolo. Ma la produzione che fa?

In realtà molte aziende hanno lavorato durante il lockdown e molte stanno ripartendo. Gli imprenditori stanno valutando tutte le decisioni governative ed europee per accaparrare tutta la liquidità possibile per coprire i costi subiti e soprattutto quelli imprevedibili dei prossimi mesi.

Per le aziende che producono, dalle più piccole, artigiane, alle più grandi, multinazionali, ora più che mai la robotizzazione e gli impianti automatici sembrano, come già detto molte volte, la soluzione unica e sicura per la sopravvivenza.

Il virus ha cambiato drasticamente il sistema ed il concetto del lavoro.

Gli impiegati di molte attività possono tranquillamente lavorare da casa, dedicando quotidianamente più ore all’azienda, non inquinando con le trasferte giornaliere e diminuendo i costi, stress e perdita di tempo per il cambio di locazione. La comodità ha un prezzo diverso: l’impiegato è sommerso completamente nel suo lavoro e l’obbiettivo da raggiungere diventa una necessità di prestazione verso il Direttivo. Si lavora molto di più e meglio. Questa è la prima grande rivoluzione, già in voga da molti anni nei paesi del nord europa.

Per quanto riguarda il lavoro manuale, in serie, in fabbrica, gli imprenditori stanno rivalutando con coraggio di inserire delle macchine robotizzate per sopperire alle linee meno “affollate” di personale, per il distanziamento di sicurezza, e per la costanza produttiva.

I robot lavorano con il virus e senza: i robot possono essere di grosse dimensioni per l’impiego in lavori pesanti e usuranti, oppure di piccole dimensioni in sostegno a fianco degli operatori, coorobot.

Robotizzare è l’unica soluzione per sopravvivere, migliorare il prodotto e crescere.

In un momento di instabilità come oggi, questa è veramente la keyword per andare avanti e non chiudere.

L’operaio imparerà a convivere a fianco dei robot e lavorerà meglio, in sicurezza e con motivazione.

Il manovale che sposta, impila, incastra manualmente e quotidianamente un oggetto (per 365 giorni all’anno per 40 anni) non deve più esistere: ci sono soluzioni che motivano il personale, stimolano l’attenzione e che gratificano.

Ora più che mai è il momento di intervenire e risollevare le aziende con intelligenza e spirito imprenditoriale. Le aziende hanno necessità dei lavoratovi, ma hanno anche il dovere morale, etico e civico di tutelarli e salvaguardarli nel loro posto di lavoro per una sicura e redditizia collaborazione per entrambi.